I Fleet Foxes
Questo gruppo di Seattle ha una storia un po’ particolare alle spalle. Infatti, Robin Pecknold e Skyler Skjelset, che si erano conosciuti a scuola, stile musicale di tipo “folk-pop barocco vagamente classicheggiante”. Il loro stile, che si rifà alle melodie di Bob Dylan e Neil Young, con un pizzico di Hank Williams e Brian Wilson piacque subito al produttore musicale Phil Ek, che fece loro incidere il primo EP, Fleet Foxes. Chiamatisi all’inizio Pineapple, dovettero presto cambiare nome a causa, come al solito, di una band omonima. Ed ecco che scelsero il nome Fleet Foxes, che richiamava un po’ l’Inghilterra, che con la musica folk ha sempre avuto un rapporto speciale. Il loro successivo album fu frutto di una colletta che permise loro di essere presto conosciuti nel circuito di MySpace, e grazie ad un giro di parola nel 2008 riuscirono a firmare un contratto con un’etichetta subalterna alla Warner, la Sub Pop. Ora la loro musica sognante ha un sempre maggiore successo.
Testo
I was following the pack
All swallowed in their coats
With scarves of red tied ’round their throats
To keep their little heads
From fallin’ in the snow
And I turned ’round and there you go
And, Michael, you would fall
And turn the white snow red as strawberries
In the summertime…